Il mito, gli accumulatori sono soggetti al cosiddetto effetto memoria. Se per esempio la batteria si scarica solo al 90% e poi si ricarica, l’accumulatore “ricorda” la condizione precedente alla ricarica e mette a disposizione solo il 90% della sua capacità energetica, mentre il mancante 10% non potrà più essere utilizzato.
La verità, nelle batterie esiste l’effetto memoria, ma solo sui vecchi modelli. L’accumulatore a nichel-cadmio (NiCd), creato nel 1899 da Waldemar Jungner, era il tipo di batteria più diffuso fino agli anni Novanta e anche quello soggetto all’effetto memoria. In una batteria al NiCd (e anche nella versione successiva, al nichel-metallo idruro, NiMH), non completamente caricata, si formano dei cristalli che ne riducono la capacità energetica. Questo in pratica vuol dire che la classica batteria al NiCd che è stata messa sotto carica, con una carica residua del 10%, mette a disposizione solo 540 mAh di corrente invece di 600 mAh. L’effetto memoria induce molto utenti a lasciare in funzione i dispositivi a batteria fino a quando non si spengono da soli facendo scaricare completamente la batteria.
Dal 2009 in Europa, per la maggior parte dei dispositivi, è vietato l’utilizzo delle batterie NiCd. In futuro saranno reperibili in commercio solo batterie al litio o, meglio, accumulatori agli ioni di litio (Li-Ion) o ai polimeri di litio (LiPo), proprio come quelle integrate sugli smartphone e sui notebook. Le batterie al litio non sono soggette all’effetto memoria, ma si possono danneggiare se restano scariche troppo a lungo. Se la tensione in una batteria al litio rimane per troppo tempo sotto un determinato valore, possono formarsi ponticelli in rame che causano un cortocircuito e quindi il guasto della batteria. Di solito le batterie al litio sono dotate di un sistema di blocco automatico per impedire la scarica totale.
Alcuni test hanno perfino dimostrato che le batterie al litio hanno una vita decisamente più lunga (sopportano cicli di carica maggiori) se vengono caricate dopo essere state sottoposte a un ciclo di scarica parziale. Questo accade poiché il processo di carica sollecita fortemente la batteria (a causa soprattutto della formazione del calore) e quanto più a lungo dura tanto più velocemente ridurrà le prestazioni della batteria. Il mito secondo cui le batterie devono essere scaricate completamente prima di ricaricarle, di conseguenza, è falso.